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SOSTEGNO ALLE MINORANZE

Integrazione e sostegno psicologico per adulti e minori

In lingua italiana e in inglese

Tutt'eguale song 'e criature
nisciuno è figlio de nisciuno
tutt nati dall'ammore
se sape come si nasce 
ma nun se sape comme se more
tutt'eguale song 'e criature
nisciuno è figlio de nisciuno

(Avitabile) 

​

Children are created equal

nobody is nobody's child

they're all born from love

we know how we are born

but we know not how we die

children are created equal

nobody is nobody's child

(Avitabile) 

​

a chi si rivolge?

Il progetto si rivolge a:

  • I minori stranieri richiedenti asilo, rifugiati politici e titolari di protezione internazionale presi in carico e segnalati dall’Ufficio Minori Stranieri dei Comuni

  • gli operatori dell’Ufficio Minori Stranieri dei Comuni e alle persone che lavorano nelle strutture di accoglienza.

  • a qualsiasi appartenente ad una minoranza culturale richiedente aiuto

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sostegno psicologico

Si offre un servizio di sostegno psicologico e psicoterapia individuale. La storia migratoria dei minori richiedenti asilo e rifugiati sovente si trascina dietro vissuti di precarietà e minaccia legati ad episodi al limite della sopravvivenza, che possono attivare un funzionamento psichico di tipo post-traumatico. Al tempo stesso, l’arrivo in una terra straniera conduce alla messa in crisi dell’identità personale e all’adozione di strategie di adattamento e mediazione verso nuovi codici culturali. Essi devono affrontare il difficile compito di elaborare la propria eredità emotiva, le proprie appartenenze, nonché il lutto per la separazione dal proprio paese d’origine e dalla propria matrice culturale. Necessitano quindi di un contesto che possa prendere in carico i loro bisogni di sicurezza, comprensione e supporto in una fase di passaggio estremamente critica. Alle difficoltà specifiche legate alla storia migratoria, si associano quelle che tipicamente caratterizzano la fase dell’adolescenza. Le classiche domande che caratterizzano ogni individuo in questa fase di età – chi sono? da dove provengo? dove andrò? – possono evocare un’angoscia dirompente perché si rispecchiano in una realtà effettivamente sconosciuta. In tale contesto il gruppo dei pari può rappresentare un punto di riferimento importante; per questo il progetto prevede l’attivazione di numerose attività in gruppo, condotte con la presenza di un clinico esperto in grado di declinare il proprio intervento anche attraverso interventi di tipo psico-sociale.

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laboratori 

In considerazione della rilevanza nell’adolescenza del confronto all’interno del gruppo dei pari, si offrono le seguenti attività laboratoriali:

Laboratorio Multimediale
Il laboratorio utilizza la metodologia del video partecipato  come strumento per favorire l’espressione di sé, la rielaborazione degli eventi traumatici, il consolidamento di legami di amicizia, l’integrazione dei ragazzi nel contesto urbano, sostenendoli nel difficile processo di costruirsi una nuova vita nel nostro paese. L’inserimento nel contesto territoriale di accoglienza è infatti un processo complesso, che spesso viene vissuto in modo problematico. La mancata conoscenza del tessuto urbano rappresenta spesso un ulteriore ostacolo al percorso di integrazione che va a sommarsi alle difficoltà e alle vicende traumatiche che hanno motivato e accompagnato l’arrivo nel nostro Paese. I metodi previsti riguardano il lavoro di gruppo e la produzione di materiale autobiografico attraverso l’impiego di strumenti multimediali (narrativa di episodi recenti o passati, fotografie, videoriprese). La mediazione dell’immagine video offre un punto di incontro tra l’esperienza personale e collettiva, la condizione attuale e le proiezioni future.

Teatro di Comunità
Il Laboratorio di Teatro di Comunità, tenuto da una équipe mista composta da psicologi psicoterapeuti e attori formatori, si prefigge l’obbiettivo di favorire i processi di empowerment, il rafforzamento del senso di autoefficacia, l’integrazione, l’autonomia, le competenze linguistiche e narrative. La metodologia è quella del Teatro di comunità, che utilizza la narrazione e l’uso del corpo, come strumento di crescita e sviluppo di comunità. L’attività teatrale favorisce l’emergere delle problematiche vissute e la loro elaborazione in forma espressiva. Il contesto collettivo crea fiducia e nuove relazioni tra i partecipanti, favorendo il benessere individuale e facilitando l’apertura al racconto. L’esprimere il proprio vissuto sotto forma di vocalizzazioni o di gesti può favorire l’elaborazione del trauma e la riappropriazione del sé, nonché la consapevolezza che il vissuto traumatico è suscettibile di essere riletto sotto altre forme. L’utilizzo della corporeità costituisce inoltre uno strumento per riavvicinarsi ad un corpo spesso trascurato e dimenticato a causa dei maltrattamenti (fisici e psicologici) subiti.

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supervisioni

Tale attività è rivolta agli operatori del Servizio Minori – Ufficio Minori Stranieri del Comune e agli educatori che lavorano nelle strutture di accoglienza finalizzate alla elaborazione del carico psicologico ed emotivo che essi si trovano a sperimentare nel delicato e coinvolgente lavoro con il minore non accompagnato. Lo spazio di supervisione di gruppo permette di esplorare e approfondire la relazione d’aiuto tra gli operatori e gli ospiti delle strutture di accoglienza, favorendo il contenimento di vissuti emotivi legati alla presa in carico della gravi sofferenze di cui sono portatori i minori non accompagnati. Declinata in tal modo l’attività di supervisione favorisce la crescita professionale, migliora la qualità e l’efficacia del lavoro, rafforza le competenze e le capacità organizzative dell’intero staff.

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